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domenica 27 aprile 2014

Presentato "Il Vangelo a S. Maria delle Grazie"

di
Mario Gaudio

Una serata di indiscutibile spessore culturale e spirituale si è consumata oggi presso l’aula magna del Liceo Scientifico “Bachelet” di Spezzano Albanese.
L’occasione è stata fornita dalla presentazione del volume Il Vangelo a S. Maria delle Grazie curato da Vincenzo Altomare e Maria Paola Borsetta ed edito da La mongolfiera.
Al centro della manifestazione l’insieme delle testimonianze di coloro che hanno vissuto in prima persona l’esperienza della Comunità di S. Maria delle Grazie di Rossano Calabro, fondata, nell’ormai lontano 1974, da un appassionato Gianni Novello e divenuta, ben presto, luogo di accoglienza, scambio, crescita, confronto e formazione spirituale, umana, culturale e politica.
A moderare il dibattito è stato Franco Pace che, nell’aprire i lavori, ha ricordato come «Santa Maria delle Grazie era un luogo nel quale si imparava ad essere liberi».
Un momento della presentazione de
Il Vangelo a Santa Maria delle Grazie
(Foto di Mario Gaudio
©)

A ruota è seguito il saluto istituzionale della dirigente scolastica che ha sottolineato «l’apertura del “Bachelet” verso qualsiasi iniziativa culturale del luogo e dell’hinterland» mettendo in risalto l’azione catalizzatrice del liceo spezzanese, sempre in prima fila nelle attività legate all’ambito della cultura.
All’intervento della dirigente ha fatto seguito la proiezione di un video nel quale, attraverso le parole del fondatore e le testimonianze di alcuni aderenti alla Comunità, è stato delineato con semplicità, ma in maniera efficace, lo stile di vita e i principi ispiratori della stessa, dove l’accoglienza «senza mai giudizio» era radicata in modo da considerare il nuovo arrivato «non ospite, ma persona da scoprire, che porta il suo mondo in casa» e la preghiera ritmava la giornata sin dal mattino per accompagnare il lavoro e le altre attività formative.
Le considerazioni della curatrice Maria Paola Borsetta e dell’editore Giovanni Spedicati hanno concordato sul fatto che «La Chiesa è tale quando sta unita» e, pertanto, sarebbe risultato più saggio incrementare un simile esperimento di comunità piuttosto che reprimerlo.
È seguita poi la testimonianza di Franco Marchianò, noto studioso arberëshe e partecipe dell’esperienza di Santa Maria delle Grazie, che ha evidenziato la semplicità della suddetta comunità nella quale il leitmotiv era il «Resta con noi Signore perché si fa sera» di evangelica memoria e i sacerdoti in jeans e maglietta lavoravano gomito a gomito con i laici nei vari laboratori di pittura e di iconografia e si cimentavano nella discussione di temi “caldi” quali la pace, il commercio equo e solidale e la lotta alla povertà, trasformando quelle mura nel «luogo in cui la Parola si calava nella storia».
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del docente Angelo Luci, anch’egli partecipe di questa esperienza comunitaria, che ha rammentato la capacità di Gianni Novello, all’epoca docente del liceo scientifico spezzanese, di trasformare la consuetudine dell’ora di religione imprimendovi un carattere di interesse e un’accoglienza all’insegna del sorriso che hanno attratto diverse generazioni di studenti.
Gianni Novello, fondatore della
Fraternità di Santa Maria delle Grazie
(Foto di Mario Gaudio
©)

A concludere la costruttiva serata è stato lo stesso fondatore della Fraternità Santa Maria delle Grazie che, tornando indietro nel tempo, ha rievocato l’entusiasmo di monsignor Antonio Cantisani e quello di monsignor Serafino Sprovieri nei confronti della sua opera e ha altresì rammentato la capacità di questi prelati «di capire che essere cristiani significa avere una sorgente interiore da cui attingere». Novello ha poi descritto alcune delle numerosissime attività portate avanti dalla Fraternità di Santa Maria delle Grazie: in essa si tennero, nel drammatico periodo in cui si contrapponevano lotta armata e pacifismo militante, convegni ai quali parteciparono figure di spicco quali Giovanni Moro, figlio dello statista Aldo ucciso dalle Brigate Rosse; nei locali della comunità si sperimentarono forme di rieducazione alternative alle pene detentive; il luogo ha ospitato figure illustri della nostra storia quali don Tonino Bello, Pietro Ingrao, padre Alex Zanotelli e delegazioni giunte appositamente dall’America Latina per discutere il tema della lotta non violenta.
Al termine di questo excursus, Novello ha lanciato un messaggio di augurio auspicando che lo spirito della Comunità continui a vivere calando sempre il Vangelo nella storia e confrontandosi costantemente sulle problematiche che affliggono di volta in volta la nostra società.


(Pubblicato su dirittodicronaca.it, Registrazione Tribunale di Castrovillari (Cs) N. 4/09 del 02/11/2009)

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