Il cibo cucinato e condiviso – il pasto – è allora luogo di
comunione, di incontro e di amicizia: se infatti mangiare significa conservare
la vita, preparare da mangiare per un altro significa testimoniargli il nostro
desiderio che egli viva e condividere la mensa testimonia la volontà di unire
la propria vita a quella del commensale.
[...]
[…] chi mangia il pane con un altro non condivide solo lo
sfamarsi, ma inizia con il condividere la fame, il desiderio di mangiare, che è
anche il primo impulso dell’essere umano verso la felicità.
Enzo Bianchi, Il pane di ieri
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