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venerdì 25 aprile 2014

"Come difendersi dal diavolo": il problema del Male nella nostra società

di 
Mario Gaudio

Tempo addietro, sulle colonne di questa stessa testata, ebbi modo di recensire Memorie di un esorcista, testo estremamente interessante, frutto di un’intervista condotta da Marco Tosatti a padre Gabriele Amorth, uno dei più noti esorcisti a livello internazionale. 
Oggi, la lettura di un curioso reportage mi ha indotto a ritornare sul tema e ad approfondirlo attraverso nuovi elementi perfettamente sintetizzati da Patrizia Cattaneo nel suo Come difendersi dal diavolo. Su una nota rivista italiana di carattere storico è comparso, a firma di Marta Erba, un dettagliato articolo, intitolato Codice celeste, nel quale la giornalista tracciava in maniera sintetica, ma completa, una breve storia dell’astrologia a partire dalle origini mesopotamiche fino all’avvento di programmi informatici (quali Astroflash) «che sfornano oroscopi con velocità e precisione». La scrittrice conclude il suo articolo con una considerazione estremamente ambigua: «Per orientarsi nella complessità delle relazioni umane, insomma, una mappa fittizia può essere meglio di nessuna mappa». 
Come difendersi dal diavolo
di Patrizia Cattaneo
Tale constatazione ha suscitato in me, ignaro lettore, una certa (giustificata) perplessità dacché, tradotto in soldoni, la giornalista afferma che nel viaggio della vita è meglio far uso di una mappa sicuramente falsa (le previsioni degli oroscopi) piuttosto che procedere avendo per maestra l’esperienza e per motore la curiosità. Tuttavia, le parole di Marta Erba mi hanno, al contempo, illuminato sulla necessità di capire e divulgare il problema del male legato a queste forme fallaci di divinazione.
Un ottimo strumento per analizzare la questione è, senza alcun dubbio, Come difendersi dal diavolo, libro-inchiesta nato dai colloqui dell’autrice (Patrizia Cattaneo) con padre Cipriano De Meo, decano degli esorcisti e Presidente dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti. Nel suddetto testo, infatti, il problema del male non solo è affrontato da un punto di vista filosofico-religioso, ma si procede ad un’attenta ricerca dei canali attraverso i quali il male si diffonde nel mondo: tra questi compaiono indiscutibilmente maghi, cartomanti, oroscopi e divinazioni varie.
Il fenomeno in questione risulta essere in allarmante incremento giacché fior di professionisti (che dunque si presuppone abbiano un elevato grado di istruzione e di formazione culturale) sperperano ingenti patrimoni presso tali operatori dell’occulto che, nel migliore dei casi, sono semplici truffatori dotati di una buona dose di eloquenza, faccia tosta e un’infarinatura di psicologia, ma, nella peggiore delle ipotesi, si tratta di persone senza scrupolo che hanno votato al Male la loro vita attraverso legami esoterici con il diavolo.
Così sintetizzate le vicende raccolte nel libro di Patrizia Cattaneo potrebbero sembrare superstizioni di altri tempi che magari richiamano alla mente qualche fumosa (in tutti i sensi) vicenda da Santa Inquisizione, ma il veder materializzare dal nulla, sotto gli occhi increduli di numerosi testimoni, i più svariati oggetti (chiodi, pietre colorate, pezzi di metallo e di vetro ecc.) a partire dalla saliva del posseduto che reagisce alla forza delle benedizioni e delle preghiere dell’esorcista sicuramente può indurre a cambiare idea e a maturare la convinzione secondo cui il Male non solo esiste (constatazione banale), ma ha anche un artefice diabolico alla base.
Come difendersi dal diavolo è dunque una lungimirante raccolta di esperienze e, nello stesso tempo, di ammonimenti: basta un minimo di spirito d’osservazione e consapevolezza del problema per accorgerci che le seduzioni del male molto spesso sono sotto i nostri occhi attraverso «[…] giochi di spiritismo, fumetti e libri satanici, capi di abbigliamento con distintivi diabolici, scritte e immagini blasfeme e ingiuriose verso la religione cattolica, croci rovesciate e così via», senza dimenticare che «alcuni brani musicali sono infatti veri e propri inni al principe delle tenebre, talvolta mascherati con la tecnica subliminale o del backmasking […]».
In ultima analisi, il libro di Patrizia Cattaneo, lungi dall’essere un tentativo di instaurare un clima da caccia alle streghe, è una riuscita diagnosi di un problema che molto spesso la nostra società asseconda o che al massimo etichetta come “superstizioso” mentre, in realtà, è di più complessa e infida natura.
«Viviamo tutti nel fango, ma alcuni di noi hanno gli occhi rivolti alle stelle» scriveva Oscar Wilde: l’importante è non credere che quelle stelle possano determinare il corso della nostra vita.


 (Pubblicato su dirittodicronaca.it, Registrazione Tribunale di Castrovillari (Cs) N. 4/09 del 02/11/2009)

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