di
Mario Gaudio
Tempo addietro, sulle colonne di questa stessa testata, ebbi
modo di recensire Memorie di un esorcista, testo estremamente
interessante, frutto di un’intervista condotta da Marco Tosatti a padre
Gabriele Amorth, uno dei più noti esorcisti a livello internazionale.
Oggi, la lettura di un curioso reportage mi ha indotto a ritornare sul tema e
ad approfondirlo attraverso nuovi elementi perfettamente sintetizzati da
Patrizia Cattaneo nel suo Come difendersi dal diavolo. Su una nota rivista
italiana di carattere storico è comparso, a firma di Marta Erba, un dettagliato
articolo, intitolato Codice celeste, nel quale la giornalista tracciava
in maniera sintetica, ma completa, una breve storia dell’astrologia a partire
dalle origini mesopotamiche fino all’avvento di programmi informatici (quali Astroflash)
«che sfornano oroscopi con velocità e precisione». La scrittrice conclude il
suo articolo con una considerazione estremamente ambigua: «Per orientarsi nella
complessità delle relazioni umane, insomma, una mappa fittizia può essere
meglio di nessuna mappa».
Come difendersi dal diavolo di Patrizia Cattaneo |
Tale constatazione ha suscitato in me, ignaro lettore, una certa (giustificata)
perplessità dacché, tradotto in soldoni, la giornalista afferma che nel viaggio
della vita è meglio far uso di una mappa sicuramente falsa (le previsioni degli
oroscopi) piuttosto che procedere avendo per maestra l’esperienza e per motore
la curiosità. Tuttavia, le parole di Marta Erba mi hanno, al contempo,
illuminato sulla necessità di capire e divulgare il problema del male legato a
queste forme fallaci di divinazione.
Un ottimo strumento per analizzare la questione è, senza alcun dubbio, Come
difendersi dal diavolo, libro-inchiesta nato dai colloqui dell’autrice
(Patrizia Cattaneo) con padre Cipriano De Meo, decano degli esorcisti e
Presidente dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti. Nel suddetto testo, infatti, il problema del male non solo è affrontato da un punto di vista
filosofico-religioso, ma si procede ad un’attenta ricerca dei canali
attraverso i quali il male si diffonde nel mondo: tra questi compaiono
indiscutibilmente maghi, cartomanti, oroscopi e divinazioni varie.
Il fenomeno in questione risulta essere in allarmante incremento giacché fior
di professionisti (che dunque si presuppone abbiano un elevato grado di
istruzione e di formazione culturale) sperperano ingenti patrimoni presso tali
operatori dell’occulto che, nel migliore dei casi, sono semplici truffatori
dotati di una buona dose di eloquenza, faccia tosta e un’infarinatura di
psicologia, ma, nella peggiore delle ipotesi, si tratta di persone senza
scrupolo che hanno votato al Male la loro vita attraverso legami esoterici con
il diavolo.
Così sintetizzate le vicende raccolte nel libro di Patrizia Cattaneo potrebbero
sembrare superstizioni di altri tempi che magari richiamano alla mente qualche
fumosa (in tutti i sensi) vicenda da Santa Inquisizione, ma il veder
materializzare dal nulla, sotto gli occhi increduli di numerosi testimoni, i
più svariati oggetti (chiodi, pietre colorate, pezzi di metallo e di vetro
ecc.) a partire dalla saliva del posseduto che reagisce alla forza delle
benedizioni e delle preghiere dell’esorcista sicuramente può indurre a cambiare
idea e a maturare la convinzione secondo cui il Male non solo esiste
(constatazione banale), ma ha anche un artefice diabolico alla base.
Come difendersi dal diavolo è dunque una lungimirante raccolta di
esperienze e, nello stesso tempo, di ammonimenti: basta un minimo di spirito
d’osservazione e consapevolezza del problema per accorgerci che le seduzioni
del male molto spesso sono sotto i nostri occhi attraverso «[…] giochi di
spiritismo, fumetti e libri satanici, capi di abbigliamento con distintivi
diabolici, scritte e immagini blasfeme e ingiuriose verso la religione
cattolica, croci rovesciate e così via», senza dimenticare che «alcuni brani
musicali sono infatti veri e propri inni al principe delle tenebre, talvolta
mascherati con la tecnica subliminale o del backmasking […]».
In ultima analisi, il libro di Patrizia Cattaneo, lungi dall’essere un tentativo
di instaurare un clima da caccia alle streghe, è una riuscita diagnosi di un
problema che molto spesso la nostra società asseconda o che al massimo
etichetta come “superstizioso” mentre, in realtà, è di più complessa e infida
natura.
«Viviamo tutti nel fango, ma alcuni di noi hanno gli occhi rivolti alle stelle»
scriveva Oscar Wilde: l’importante è non credere che quelle stelle possano
determinare il corso della nostra vita.
(Pubblicato su dirittodicronaca.it,
Registrazione Tribunale di Castrovillari (Cs) N. 4/09 del 02/11/2009)
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