di
Cesare De Rosis
Molto rammarico abbiamo espresso quando, recuperando l'opera
edita di d. Ferdinando Guaglianone[1], mancava, oltre ad Un
salmo in canzone[2], il romanzo Memorie
di un conte calabrese[3]. Ebbene, tra i
manoscritti inediti del nostro autore[4], ci è capitato di
leggere, spinti dalla più viva curiosità, un racconto frammentario che non
permette di tracciare quei confini che lo renderebbero completo e lineare. Il
romanzo è citato da Ferdinando Cassiani nel volumetto Un intransigente[5], ovvero un
singolare profilo dell’arciprete spezzanese.
In seguito, sia Giovanni La Viola[6] che Alessandro
Serra[7] ribadiscono questa
informazione. Lo scritto a cui stiamo facendo riferimento è stato segnalato da
Don Fiorenzo De Simone ad un convegno il 15 Dicembre 2017 e inventariato da chi
scrive come Scritto senza incipit[8]. In seguito, ad
un’attenta lettura, si può affermare solo con una sicurezza che lascia il
giusto e prudente margine del dubbio, che si tratta del contributo di cui, da
tempo, ne seguivamo le tracce. Nello scritto, che comprende 96 pagine, sono
narrate le vicende del conte Engilberto che, dopo il matrimonio con una
giovinetta di benestante famiglia napoletana di nome Clara, si stabilisce, con
lei, nel castello di Terranova, costruito dai normanni attorno al XII secolo. E’
descritto con dovizie di particolari, il corteo nuziale che, venendo da
Castrovillari, passa da Spezzano Albanese e giunge, infine, a Terranova dove
era atteso “da vispi fanciulli, allegri giovinetti e uomini e donne di ogni età
che si assieparono fino al Convento dei Minori Osservanti, il punto più alto
del paese”.
Assieme alla coppia entrano in scena altri personaggi, come il
padre dello sposo, la madre di Clara, Cipriano, amico del conte, il francese,
Pietro “il fattorino”, fra Girolamo e Crezia, la domestica che avrà un ruolo
importante nella storia, essendo venuta a conoscenza, udendo una conversazione
degli interessati stessi, del passato oscuro e burrascoso di Engilberto, legato
ad una vita dissoluta, scaturita probabilmente da una sbagliata educazione. Il
frate, sebbene custodisca il segreto rivelato in confessione, tenterà di
recuperare, sembrerebbe invano, attraverso delle piccole peripezie, l’anima
dell’errante, sicuro che il tempo della conversione è sempre propizio per sperimentare
l’infinita misericordia di Dio.Don Ferdinando Guaglianone (1843 - 1927) |
In Europa si erano già diffuse le idee della narrativa
francese naturalista e in Italia i romanzi veristi e, forse per questo,
Ferdinando Cassiani, sebbene stimasse Guaglianone, ritiene il testo in
questione un “mediocre romanzo alla vecchia maniera”.
[1] F. Guaglianone (1843-1927), dopo
la formazione di base a Rossano, viene inviato a Napoli dove perfeziona gli
studi in Teologia. Versatissimo per le arti umanistiche, fu poeta, scrittore ed
educatore. Nel 1887 diventa Rettore del Seminario di Rossano e, infine,
Arciprete di Spezzano Albanese dal 1901 fino alla morte. Tra le sue opere
maggiori si ricordano: Il Mese di Maria,
1885; Cari e Mesti ricordi, 1890; Poesie, 1874; S. Rosalia. Leggenda poetica, 1878. Cfr. C. De Rosis, «Don
Ferdinando Guaglianone, poeta da riscoprire» in Diritto di
Cronaca 4 Dicembre 2017.
[2] Un salmo in canzone del Sac. Ferdinando Guaglianone da Spezzano
Albanese. Napoli, tip. di Stanislao de' Leila, via Pignatelli S. Giovanni
Maggiore A*0 34, 1871. Queste dettagliate notizie ce le fornisce “La Civiltà
Cattolica”.
[3] F. Guaglianone, Memorie di un conte calabrese, Tipi di
Orlando di Nocera, Napoli 1872.
[4]
C. De Rosis, «Un convegno apre le porte
alla ricerca e allo studio di don Guaglianone»,
in Diritto di Cronaca 23 Gennaio 2018;
Id., Tracce bio- bibliografiche di Don
Ferdinando Guaglianone jr (1843 -1927), s.e., San Benedetto Ullano 2017.
Id., «Don Ferdinando
Guaglianone (1843-1927), Vita e Opere» in Ferdinando
Guaglianone, Umanista – 90°, Edizioni Bashkim, Spezzano A., pp. 7- 14.
[5] F. Cassiani, Un intransigente, Castrovillari, 1928,
p. 6.
[6] G. Laviola, Dizionario bibliografico degli Italo - Albanesi, Edizioni Brenner,
Cosenza 2006.
[7] A. Serra, Spezzano Albanese nelle vicende storiche sue e dell'Italia,
1470-1945, Edizioni Trimograf, Spezzano Albanese 1987.
[8] C. De Rosis, «Don Ferdinando
Guaglianone (1843-1927), Vita e Opere» in Ferdinando
Guaglianone, Umanista - 90°, p. 12.
(Pubblicato su Katundi Ynë)
Ringrazio l'amico dott. Mario Gaudio per aver voluto pubblicare questo contributo sulla presente rivista.
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