di
Mario Gaudio
Adesso è un romanzo
problematico, specchio fedele di una nuova concezione della letteratura e
dell’amore che si va facendo strada nella società tecnocratica e globalizzata
in cui siamo immersi.
Chi
si aspetta un buon testo letterario, magari colmo di richiami alla gloriosa
tradizione dei più importanti scrittori italiani, farebbe bene ad astenersi
dalla lettura delle pagine di Chiara Gamberale, ma se si vuole intraprendere un
percorso – accidentato – tra i meandri di una scrittura anarchica e, talvolta,
presuntuosa e ripetitiva il testo dell’autrice romana diventa un passaggio
quasi inevitabile.
La
narrazione procede infatti in maniera confusionaria, con riprese e abbandoni di
immagini e situazioni secondarie che ruotano attorno all’asse portante della
vicenda amorosa di Lidia e Pietro. A questo andamento vorticoso occorre
aggiungere anche una fretta di fondo che, unita ad uno spropositato affidamento
al caso e agli eventi, connota non solo i protagonisti di Adesso, ma anche i vari – a tratti pittoreschi – personaggi marginali.
La
logica del romanzo invita a consumare ogni opportunità della vita nell’ambito
dell’«adesso», un aspetto questo che se da un lato richiama – sebbene solo
superficialmente − il carpe diem
oraziano dall’altro frantuma quella necessità di riflettere che, di fatto,
sembra essersi dissolta nella società del consumo e della velocità. Tuttavia,
la Gamberale presenta il grande limite della vaghezza: si prodiga a consigliare
di vivere l’attimo senza definire il concetto di «adesso» che viene
genericamente circoscritto come il tempo «fra l’infanzia e il troppo tardi».
Adesso di Chiara Gamberale |
Il
tema dominante è chiaramente l’amore ma, anche in questo caso, è opportuno
rimarcare un netto stravolgimento nei confronti della tradizione classica e,
addirittura, rispetto al canone moderno. Il sentimento raccontato dall’autrice
è profondamente degradato e spogliato da qualsiasi connotazione ideale, per
divenire una sorta di meccanico sfogo dopo vicende andate a male: Lidia esce da
una separazione, ma intrattiene un rapporto ambiguo con l’ex marito, mentre
Pietro vive il dramma di una moglie che lo ha abbandonato per seguire la vita
religiosa. A ciò sono accostate le diverse debolezze psicologiche accumulate dai
personaggi e, sostanzialmente, mai risolte.
Alla
vicenda principale si accompagna anche una sorta di sottobosco narrativo che racchiude
piccole relazioni sentimentali − di natura adulterina o comunque occasionale − che
conducono ad un intreccio forzato e artificiale di personaggi dalla mentalità
diversa e dal comportamento estremamente eterogeneo.
Adesso è un romanzo
contraffatto, a tratti non piacevole, dalla prosa sciatta e irregolare ma,
sicuramente, degno di essere letto per comprendere adeguatamente la nefasta
involuzione in cui sono precipitati il più bello dei sentimenti e la produzione
letteraria dei nostri giorni.
(Pubblicato su dirittodicronaca.it,
Registrazione Tribunale di Castrovillari (Cs) N. 4/09 del 02/11/2009)
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