Anche se poi, in fondo, quella del regista è una condizione
davvero paradossale. Voglio dire, io mi sbatto in cerca di un’idea per il mio
film e voi, spettatori ingrati, quando siete davanti allo schermo non fate
altro che sbattere quelle dannate palpebre. Ogni minuto che passa, voi
trascorrete sei secondi con gli occhi completamente chiusi. In un film di un’ora
e mezza vi perdete 540 secondi, nove minuti esatti di fotogrammi. In pratica,
il 10% di tutto il mio lavoro va direttamente a farsi fottere. La mia è un’arte
frammentaria.
Arianna Gasbarro, Requiem del Dodo
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