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giovedì 28 agosto 2014

L'Osservatorio: Il nostro cervello prevede e si prepara alle parole dell'interlocutore



Il cervello di chi ascolta sa quando sta per sentire qualcosa di prevedibile e si predispone prontamente, in sintonia col cervello dell'interlocutore, a sua volta cablato sulla prevedibilità della parola in arrivo. In pratica - sono le conclusioni di uno studio svolto dalla New York University - la nostra mente ''si anticipa'' neurologicamente sul lavoro di comprensione delle parole altrui, valutandone la prevedibilità e gestendo di conseguenza l'attività cerebrale. Prevedibilità che viene elaborata alla stessa maniera anche dall'interlocutore, come se il cervello in entrambi i casi si preparasse alla comunicazione più probabile. Un esempio? Ascoltare la frase ''l'erba è...'' predispone il cervello dell'ascoltatore all'ascolto della parola ''verde'' e quello del comunicatore, se davvero è quella la parola scelta, a pronunciarla.
«I nostri risultati mostrano che il cervello di ascoltatore e parlante prendono in considerazione la prevedibilità di un discorso», ha commentato Suzanne Dikker della New York University. «Un meccanismo che emerge prima ancora che una frase sia pronunciata e sentita», ha aggiunto. Il cervello sfrutta un processo top-down, prevedendo parole e suoni in base al contesto. Si tratta dell'ennesima conferma della tendenza cerebrale ad anticipare gli eventi del mondo circostante per poter reagire in modo rapido e preciso. Lo studio, pubblicato sul Journal of Neuroscience, ha rilevato l'anticipo dell'attività cerebrale nella corteccia uditiva, preparata ad ascoltare il suono prevedibile sulla base delle parole già utilizzate da chi parla, il cui cervello a sua volta è influenzato da quanto prevedibile sarà la frase pronunciata.


 Tratto da www.repubblica.it (5 maggio 2014)



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