di
Cesare De Rosis
"Il colera nel settembre 1884 colpisce Napoli in
maniera virulenta e si diffonde facilmente a causa delle precarie condizioni
dei quartieri popolari. In meno di due settimane si contano migliaia di morti.
La popolazione crea tumulti e invoca soccorsi". Questo emerge dalle cronache
di quegli anni nella città partenopea dove risiedono anche letterati ed uomini
di cultura che raccontano l'evento in prosa e in versi.
Il colera del 1884 a
Napoli nei "ricordi" del frate francescano Innocenzo Tomassi è un
opuscolo che racconta minuziosamente l'evento triste e doloroso e trova
riscontro con un'opera poco conosciuta di don Ferdinando Guaglianone che a
Napoli svolgeva in quegli anni attività di precettore e di giornalista presso
importanti riviste di apologetica cristiana. Il testo, contenuto in una miscellanea
poliglotta si intitola 12 Settembre 1884. Il Colera in Napoli ed è costituito
da sei lunghe strofe. Entrambi questi autori erano vicini alla Civiltà
Cattolica, la preziosa rivista dei Gesuiti fondata da p. Carlo Maria Curci.
Questi testi hanno un precedente come dimostrano Le Lettere storico - cliniche
del colera nella Sezione Vicaria dirette al Cav. Giuseppe Biondi Professore di
Medicina dal Dott. Giuseppe Ria, un'opera del 1866 con resoconto di
un'esperienza sul campo, ma sono anche il documento di un linguaggio 'tecnico'
che spesso fa ricorso alle risorse della letteratura.
L'opera di padre Innocenzo Tomassi |
"12 settembre 1884. Il colera in Napoli" di Ferdinando Guaglianone |